La riforma Giannini è una porcata

Ogni ministro della pubblica istruzione degli ultimi 40 anni ha riformato in peggio la normativa esistente per l’inserimento dei docenti nel mondo della scuola. Nel 1978 i precari della scuola, prima della riforma Spadolini, venivano assunti dal provveditore agli studi a tempo indeterminato, mentre coloro che venivano assunti dai presidi per supplenze brevi percepivano lo stesso stipendio del professore sostituito.
Successivamente è stata abolita l’assunzione a tempo indeterminato ed è rimasta soltanto quella a tempo determinato; in compenso sono rimaste le varie graduatorie degli aspiranti professori che tenevano conto dei titoli di studio, dei titoli di servizio e dei corsi di tirocinio formativo.
Adesso, il governo Renzi ha deciso di distruggere tutti i titoli acquisiti nei vari anni d’insegnamento da quei docenti, inseriti nelle varie graduatorie d’istituto della seconda e terza fascia, che hanno servito lo Stato pagati soltanto con lo stipendio base, trasferendo ai presidi il potere di assumere secondo criteri soggettivi che si prestano ad assunzioni clientelari se tutto va bene se non addirittura ad assunzioni per corruzione o per concussione.
Il Parlamento sarà in grado di cambiare in meglio il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri? Ne dubito, considerato che questa riforma va a completare quella sul lavoro a tutele decrescenti appena approvata dai due rami del Parlamento.

Veglie, 13-3-2015

admin – Sab, 14/03/2015 – 01:04