Come sviluppare l'edilizia e l'agricoltura

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ROMA
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ROMA
AL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA ROMA
AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E DELLE INFRASTRUTTURE ROMA
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA BARI
ALL’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA DELLA REGIONE PUGLIA BARI
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI LECCE
AL DIFENSORE CIVICO DELLA PROVINCIA DI LECCE

OGGETTO: COME SVILUPPARE L’EDILIZIA E L’AGRICOLTURA

Premesso di non essere d’accordo con la riforma delle pensioni appena approvata con decreto dal governo Monti in quanto non si può elevare la pensione di anzianità da 40 a 42 anni quando poi il calcolo viene comunque effettuato sui 40 anni di contributi che è il limite massimo consentito per le pensioni di anzianità..
Non sono inoltre d’accordo con il governo Monti per non aver aumentato le aliquote fiscali per i redditi alti : le somme che mancano all’appello sono proprio quelle che i vari governi della repubblica hanno regalato ai cittadini più abbienti : le aliquote dei poveri sono state aumentate e nel contempo quelle dei ricchi sono state abbassate.

Adesso, il sottoscritto chiede che il governo Monti adotti con urgenza alcune misure elementari per la crescita economica di questo paese ; in parole povere il sottoscritto chiede alcune riforme strutturali nel campo dell’edilizia e nel campo dell’agricoltura.

La crisi dell’edilizia, a parere dello scrivente, si può risolvere se lo Stato si accollerà gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per 3 anni : le somme dovranno essere restituite ai Comune in almeno 5 rate annuali magari aumentando, se necessario, l’IVA. Si fa presente che se si sviluppa l’edilizia lo Stato incassassero comunque in più il 21% di Iva sui materiali edili.

Per quanto riguarda l’Agricoltura basterà risparmiare il 10% di petrolio, che è una liquido destinato a finire in tempi brevi e che attualmente costa 100 dollari al barile, in quanto, così come avviene in Brasile, si potrebbe autorizzare la produzione di un nuovo carburante denominato “ gasolina “ : l’alcool necessario per la produzione del nuovo carburante potrebbe essere fornito dall’agricoltura autorizzando i coltivatori diretti ad impiantare alcuni tipi di vitigni denominati ibridi, già soppressi in passato dalla Comunità Europea per produrre vino però idoneo per essere trasformato in alcool. I suddetti vitigni infatti sono resistenti a tutte le malattie della vite e pertanto gli agricoltori avrebbero meno spese e meno lavoro da sopportare.
In questo modo gli agricoltori avrebbero un reddito minimo garantito e lo potrebbero spendere in altri settori.
Solo i petrolieri avrebbero meno guadagni; ma chi se ne importa!

Veglie, 11-12-2011
dr. Pietro CALCAGNILE

admin – Dom, 11/12/2011 – 15:02