Il Parlamento approvi una legge per tutelare il risparmio

L'art. 47 della Costituzione italiana afferma che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio. Non credo che ciò avvenga. Innanzitutto appare evidente che il risparmiatore non è invogliato a depositare i propri risparmi in quanto gli istituti di credito non concedono interessi anzi lo Stato ha introdotto nuove tasse per coloro che depositano i propri risparmi in banca oppure alle Poste.
Non concedendo interessi sui depositi, gli istituti di credito inducono i risparmiatori a comprare obbligazioni se non addirittura obbligazioni subordinate; in questo modo i risparmiatori corrono seri rischi sul capitale prestato alle banche.
Perché il legislatore non fa una legge per tutelare il risparmio? Basterebbe riconoscere che il tasso passivo concesso ai risparmiatori sia pari almeno al 25% del tasso attivo praticato dalle banche ai propri debitori abolendo commissioni e spese varie per i prestiti concessi alle imprese; nel contempo occorre equiparare gli stipendi dei dipendenti bancari a quelli del pubblico impiego e mettere un tetto agli stipendi dei dirigenti bancari come quelli introdotti negli Stati Uniti: il sistema bancario non può sopportare costi così elevati scaricandoli sui risparmiatori.
Se il Parlamento non fa nulla tra qualche anno sentiremo parlare di nuovo di altre banche in difficoltà e di risparmiatori truffati.

Veglie, 18-12-2015

admin – Sab, 19/12/2015 – 17:39